Il mio Cibus: puntata uno

In treno per la mia seconda giornata al ‪#‎Cibus‬.
Non ho ancora finito di vederlo ma, rispetto alle edizioni precedenti, una cosa salta subito all’occhio: l’alimentazione italiana sta davvero avendo un cambiamento profondo, nella direzione di un’attenzione differente a quello con cui ci nutriamo.

Praticamente tutte le realtà, piccole e grandi, sono uscite con nuove linee, nuove referenze, che rappresentano un nuovo modello alimentare Italiano in evoluzione: il recupero di grani antichi, prodotti con grani integrali, più attenzione ai grassi utilizzati, biscotti e linee baby migliorate, riduzione delle proteine animali.
I dati parlavano gia chiaro ma sono rimasta comunque a bocca aperta nel vedere quanto, in soli due anni, sia cambiato! 

Due invece le perplessità a caldo: i produttori stanno puntando moltissimo sui prodotti gluten free.
Premesso che sono solo felice per la possibilità di scelta di chi è malato di celiachia od è intollerante al glutine, io guardo i dati e mi chiedo chi muove questo mercato così ampio e cosa c è dietro a questo andamento sui prodotti gluten free.
I dati ufficiali parlano di 170.000 celiaci dichiarati, 400.000 quelli stimati, ovvero compresi quelli non ancora diagnosticati e arriviamo a circa 600.000 comprendendo gli intolleranti.
Numeri “così bassi” non spiegano un mercato che di certo non si muove in questo modo per dare possibilità di scelta ma per interessi economici.
Evidentemente tante persone (ma quante?) acquistano prodotti senza glutine pur non essendo celiaci ne intolleranti…È un argomento che mi interessa approfondire e cerchero dati nei prossimi giorni.

L’altra cosa che salta all’occhio è che, se c’è un grande riflettore sui prodotti più salutari, paradossalmente non si è preparati a “gestirli”.
Quasi impossibile vedere le etichette, pochissimi mettono in risalto quello che dovrebbe essere al centro di un prodotto proposto come salutare.

Ho provato in una decina di casi a chiedere informazioni più approfondite sugli ingredienti e ho trovato perplessità ( perché vuole sapere che olii ci sono, non basta che sulla confezione ci sia scritto che non c’ e’ olio di palma?? ) e tanta tanta ignoranza.
Packaging ” verdi” ma senza dare la possibilita’ di verificare che il prodotto sia poi davvero “verde”.
Differente il discorso dei piccoli produttori che, tendenzialmente, curano con amore ogni singolo prodotto di cui conoscono e sanno trasmettere il valore e mostrano (a ragione) l’ etichetta con orgoglio.

Questo è il mondo di cui sono così innamorata ed è lì che mi riconosco, quello che vorrei intorno…però è molto interessante guardare cosa fanno i ” grandi” proprio perché loro si muovono con logiche di profitto e sono indicatori di come si muove la “massa”.
Ed ora in arrivo a Parma per il mio secondo giorno di Cibus!

Ed ecco qui una carrellata di prodotti che non avevo mai visto nelle scorse edizioni di Cibus e che credo siano nuove referenze delle aziende:

Pastificio Del Verde: pasta con semi di lino e pasta con farina di ceci
Pastificio Del Verde: pasta con semi di lino e pasta con farina di ceci
Colfiorito: prodotti pronti in pochi minuti. Quinoa con peperoni e pomodori
Colfiorito: prodotti pronti in pochi minuti. Quinoa con peperoni e pomodori
Tarall’oro: biscotti alla Quinoa
Tarall’oro: biscotti alla Quinoa
Molino Spadoni: pasta con Amaranto
Molino Spadoni: pasta con Amaranto
Coco Sugar: zucchero di cocco
Coco Sugar: zucchero di cocco
Ciemme: Gnocchi alla farina di Quinoa
Ciemme: Gnocchi alla farina di Quinoa
Aureli: Carrot Chocolate (spalmabile al cioccolato e carota)
Aureli: Carrot Chocolate (spalmabile al cioccolato e carota)